Uno dei posti più suggestivi da visitare nel museo è la Camera di Don Bosco. Qui il Santo vi abitò e lavorò per 27 anni ed è stata riportata al suo aspetto originale.
Quando, durante la sistemazione della Casa Filippi (1861), si provvide a raddoppiare il braccio del fabbricato, parallelo alla Chiesa di San Francesco di Sales, al secondo piano si ricavò un’altra stanza che divenne l’ufficio e la camera da letto di Don Bosco.
Qui trascorse molte notti lavorando e studiando: rimane la caratteristica lampada all’acetilene.
È degna di rilievo la semplice scrivania, con il relativo scaffale da corrispondenza, dove il Santo compose le Regole dei Salesiani, delle Figlie di Maria Ausiliatrice e scrisse moltissime lettere e testi fondamentali della spiritualità salesiana, come il Testamento Spirituale.
Il letto, dal 1887 spostato nella camera attigua, è testimone di alcuni sogni rivelatori del carisma salesiano e degli ultimi mesi di malattia.
Sono originali: il divano, le sedie a schienale, la poltrona in tessuto e il comodino.
Gli arredi presenti nella camera sono i più antichi e vennero spostati qui dalla prima camera, ora anticamera. Il cassettone con ribaltina invece restò ancora lì, ad uso del segretario di Don Bosco.
INOLTRE…
Dopo la morte del Santo, questa stanza servì per 22 anni dal 1888 al 1910 da ufficio e da camera da letto di Don Michele Rua. Egli dormiva sopra il povero divano e riposò su di un letto solo nella sua ultima malattia. Nella sistemazione museale attuale, la stanza è stata riportata al suo aspetto originale. Sulla base della documentazione storiche, sono stati ricollocati gli arredi e la sistemazione dei mobili in relazione agli anni principali trascorsi qui da Don Bosco (1861-1887).
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