Casa Don Bosco è il nuovo Museo che si inserisce tra le realtà culturali di Torino. Abbiamo chiesto alla direttrice dott.ssa Stefania De Vita di raccontarci le peculiarità.
Il Museo Casa Don Bosco racconta la vita di un uomo che è intervenuto socialmente e urbanisticamente nel tessuto cittadino di Torino, e ne ha cambiato il volto e la storia. Attraverso i laboratori, il lavoro e il primo contratto di apprendistato, ha trasformato lo sfruttamento minorile in un impiego con diritti e regolamenti.
Educazione e lavoro sono al centro del sistema preventivo di Don Bosco e tutta la sua attività ruota intorno alla formazione culturale, umana e professionale. Tutto ciò è comprensibile in un’ottica più ampia che vede un bambino diventare adulto, culturalmente pronto ad affrontare la vita.
San Giovanni Bosco insegnava, prima di tutto, a trattare con il mondo senza farsi schiavi ed è proprio questa libertà che respirarono e vissero i suoi giovani. Si trattava di giovani poveri, orfani e abbandonati, privi di qualunque mezzo che Don Bosco, insieme alla madre, mamma Margherita, accoglieva educandoli alla vita e alla preghiera.
Don Bosco è educatore, editore, scrittore, comunicatore, investe in scuole, laboratori e nuove tecnologie. Commissiona opere d’arte, pur non essendo un intenditore e fa realizzare in poco più di 20 anni, solo a Valdocco, ben 3 chiese. È un generatore di cultura. È l’uomo sempre proiettato al futuro che vogliamo raccontarvi qui a Casa Don Bosco.
Accostarsi alla figura di Don Bosco vuol dire approfondire un periodo storico attraverso linguaggi diversi ai quali il Museo si impegna a dar voce.
Il Museo Casa Don Bosco si inserisce nella rete museale di Torino e del Piemonte come grande polo culturale e perfetto connubio tra arte, storia, architettura, devozione e Fede.
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