Valdocco è stato un cantiere sempre in evoluzione perché rispondeva alle esigenze educative dell’Oratorio. In Casa Don Bosco sono esposti i modellini architettonici che interessano il quartiere di Valdocco dalle sue origini ad oggi.
La visita a Casa Don Bosco permette di conoscere nel dettaglio lo sviluppo architettonico negli anni di Valdocco.
Vi è un plastico architettonico isolato che ricostruisce la Casa Pinardi delle origini, quando Don Bosco vi arriva nell’aprile del 1846. Seguono altri quattro modellini in evoluzione.
Il primo modellino rappresenta Casa Pinardi con il percorso di accesso dall’antica strada di campagna, successiva via Cottolengo, dalla via della Giardiniera.
Il territorio è caratterizzato da due edifici già preesistenti: Casa Filippi, dove si trovava il deposito dei carri comunali, e Casa Bellezza, albergo a pigione demolito nel 1922.
Nel secondo modellino, insieme alla casa originaria, abbiamo la Chiesa di San Francesco di Sales, voluta da Don Bosco nel 1852, e l’evoluzione del complesso del primo Oratorio con le attuali Camerette, negli anni 1853, 1856 e 1861.
«A metà ‘800 a Valdocco non c’erano più solo sporadiche case semirustiche cinte da muriccioli, tra prati incolti e orti; c’era ormai qualcosa di ibrido, foriero della fisionomia che l’urbanistica, con le sue leggi, avrebbe imposto a opere cittadine. Chi dalla via del Cottolengo s’inoltrava nella trasversale via della Giardiniera, poteva notare al di là di un muro di cinta la casa Pinardi con il suo caratteristico ballatoio; e aderente ad essa a sinistra la Chiesa di San Francesco di Sales, di una certa dignità di linee; aderente a destra, un edificio a due piani, ad angolo retto, con un’ala parallela alla chiesa, e un porticato lungo la parte dell’edificio in linea con la casa Pinardi. Tale sarebbe stato l’aspetto dell’Oratorio di Valdocco fino alla primavera del 1856.»
(Stella P., Don Bosco nella storia economica e sociale: 1815-1870, LAS, Roma 1980, p. 91)
Nel terzo modellino troviamo il complesso di edifici dominato dalla Basilica (1863-1868), con l’annessione di Casa Filippi e, sull’asse della primitiva via della Giardiniera, la nuova costruzione della tipografia (1861); infine l’edificio scolastico al limite orientale della proprietà, costruito nel 1863.
Nel quarto modellino abbiamo lo stato attuale del complesso: i nuovi spazi dedicati all’oratorio e alla scuola, con i relativi cortili.
«La coscienza di essere come i grandi ordini religiosi fece maturare impercettibilmente l’esigenza di una casa generalizia che fosse al di sopra delle altre per grandiosità, decoro e complessità di opere. Valdocco si avviò a diventare la “cittadella salesiana” con una invisibile cinta divisoria da Torino, che a sua volta si avviava a diventare una grande città operaia.»
(Stella P., Don Bosco nella storia economica e sociale: 1815-1870, LAS, Roma 1980, p. 121)
Il testo L’Oratorio di Don Bosco di Fedele Giraudi, pubblicato dall’editrice SEI nel 1935, è fondamentale per la custodia della memoria e per la comprensione del complesso sviluppo architettonico ed edilizio del quartiere di Valdocco.
Alle pareti di questa stanza di Casa Don Bosco potrete trovare i bozzetti originali, eseguiti per la pubblicazione.
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